Parliamo di… “Saga vol. 2” di Brian K. Vaughan e Fiona Staples

«La piccola è…normale?»
«No, è dannatamente perfetta. Ora ci lasci in pace.»

L’entusiasmo per questa serie è ancora tanto.
In questo secondo volume si approfondiscono alcuni personaggi e ne vengono inseriti dei nuovi, delineando meglio quelle che saranno le trame principali e secondarie. Comincio a capire perché ci sono voluti 18 volumi.

“Certa gente è perseguitata dal passato, ma non la mia famiglia. Cioè, come può perseguitarti qualcosa che non muore mai del tutto?”

La narrazione di Hazel continua a piacermi, fornisce il punto di vista di una figlia e ci racconta i suoi genitori dall’interno.
Questa scena, che nascondo per sicurezza, poi mi ha fatto venire i brividi.

Il mattino seguente, cremarono il nonno nella pancia della nave. Ho ancora un brandello della tutina che mi aveva cucito. Adesso lo uso come segnalibro.

A volte me lo dimentico, ma papà e mamma avevano le loro vite molto prima che entrassi in scena io. Avevano sogni che non centravano nulla con il fatto che io da grande diventassi un’acrobata o un neurochirurgo. Avevano le loro speranze. Avevano i loro desideri. E, contro ogni previsione, trovarono la persona perfetta con cui condividere tutto.

In questo volume si ride davvero un sacco sin da subito, grazie a delle scene presenti e soprattutto passate, esilaranti.

In particolare ho apprezzato come si stia delineando la caratterizzazione di Alana. Adoro il fatto che sia una ragazza comune, che legge romanzetti rosa e li consideri capolavori, e che in fondo non abbia idea di come si faccia la madre.

«L’ho rotta!»
«Alana…?»
«Stavo facendo il bagno a Hazel e un pezzo di lei…si è staccato. Non so nemmeno che cazzo sia!»
«Congratulazioni. Ora tua figlia ha un ombelico tutto suo.»

 

Per quanto riguarda la serie in generale continuo ad apprezzare il fatto che osi molto, che non abbia censure e che gli autori mostrino ogni cosa per quella che è, senza chiedere scusa.

«Sei…sei venuto dentro di me?»
«Stai scherzando? Credevo che mi avessi chiesto di venire dentro di te.»
«Quella era Sexy Alana! È una pazza! Sexy Alana è ossessionata dai propri capezzoli e usa la parola “cazzo” senza ironia! Non devi fidarti di lei!»

La parte con i genitori di Marko, poi, l’ho trovata molto tenera, forse un po’ troppo semplice, ma l’ho apprezzata.

«Barr, faccia attenzione! Il suo cuore…»
«È di là, in sala macchina.»

 

Ho già ordinato in biblioteca i seguiti fino al 6, e spero proprio non sospendano la serie in italia, vista la quantità enorme di volumi.

Logo Goodreads Logo Instagram

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *