“Come sto? Sembro la Pizia?”
Ma lui non rispose subito. Sospirò ed emise un leggero lamento dal profondo della gola.
“Sembri un ricordo.”
Con quelle parole, così sognanti eppure così sofferte, Persefone intuì che l’amore di Ade per la tradizione non era solo gusto estetico, o obsoleta galanteria. Era rimasto indietro. Era un carro che si era perso, era finito in fondo al convoglio. Isolato in Erebo, nello spazio ma anche nel tempo, a vivere di ricordi e usanze che non sentiva più rispettate.
Non doveva essere facile essere un Dio antico, no. Almeno tanto quanto per Persefone non era facile essere una Dea nuova. Seppur per motivi agli antipodi, si sentivano entrambi fuori posto.
Titolo: Il Giudizio di Persefone
Autore: Giulia Calligola
Anno pubblicazione: 2020
Prezzo: ebook 2,99€ – copertina flessibile 12,50€
Genere: Urban fantasy – Romance
DAL WEB
Nata negli anni ’90, studentessa universitaria, frequentatrice assidua di umani e più bassa di due metri e quindici: Persefone ha davvero un pessimo curriculum divino. I mortali non la venerano, gli Dei non la invitano ai loro eventi mondani, e a lei tutto sommato andrebbe bene così. O almeno crede.
Tutto cambia quando a una conferenza incontra Ade, Dio dei morti e gentiluomo d’altri tempi. Anche il suo è un bagaglio pesante: trecentomila anni in più sull’età, cinquanta centimetri in più sulla statura, almeno venti titoli in più sul nome. Ma è anche l’unico a capire la passione di Persefone per la giurisprudenza, nonché l’unico che sembri a disagio in mezzo agli altri Divini tanto quanto lei. Poteva forse non scattare la scintilla?
I due si ritrovano a intrecciare i loro destini e a lavorare insieme per emettere una sentenza controversa, collaborando a un processo ultraterreno nel tribunale degli Inferi. E così, a metà tra ironia e serietà, tra equità e rigore, tra vita e morte, si srotola la rivisitazione (semi) moderna di un mito che non ha mai smesso di venir raccontato.
Il blog riapre le porte in una nuova veste e penso non poteva esserci libro migliore per inaugurarlo.
Ho conosciuto l’autrice grazie alla sua bravura nell’arte grafica e subito mi sono interessata anche alle sue opere. Ero molto incuriosita dalla rivisitazione del mito ma soprattutto dalla componente giuridica inserita nel romanzo. Ammetto però che all’inizio fossi un po’ titubante per il lato romance, con il quale ho un rapporto conflittuale se esagerato o gestito male.
La mia tipica faccia da romance
Inutile dire che in questo caso i miei timori fossero infondati, perché Giulia è riuscita a miscelare bene il romance con mille altri spunti narrativi, rendendo la lettura per nulla pesante.
TRAMA
La trama in fondo la conosciamo, l’autrice sin da subito mette le mani avanti spiegando che la sua è una rivisitazione del mito. Quindi noi lettori a grandi linee sappiamo già cosa succederà, il bello sta nello scoprire come.
PERSONAGGI
I personaggi sono il punto forte del romanzo. Essendo molto ben caratterizzati, sembra di stare realmente in loro compagnia e penso che questo sia uno dei requisiti che rende un romanzo memorabile anche a distanza di tempo.
PERSEFONE
“Non voglio nascondermi, è solo che non sopporto l’idea di essere nata privilegiata.”
“Privilegiata?” sorrise amaro, “È un modo molto umano di vedere la questione, temo.”
Persefone sospirò di nuovo e cercò di spiegarsi meglio.
“Voglio solo dire che… vorrei dimostrare di meritare quello che ottengo.”
“Lo so. Questo lo capisco e lo apprezzo, credimi. Ma stai attenta a non cadere dal lato opposto del problema: se ti ostini a pensare di non meritare mai niente, niente otterrai mai.”
Persefone è la protagonista femminile, una dea minore di 23 anni che è vissuta sulla terra in mezzo agli umani, acquisendone quindi molti comportamenti. Grazie a questo il lettore riesce a immedesimarsi e rivedersi almeno in parte in lei, rendendo più coinvolgente la lettura. Il suo percorso di crescita la porterà, da ragazza timida e insicura, a essere una donna sicura di sé e consapevole del suo potenziale, e credo sia davvero un bel messaggio da dare.
In particolare ho apprezzato il suo non voler essere trattata come “un sacco di patate”, lei vuole fare le sue scelte e non vuole scorciatoie o privilegi.
Persefone all’inizio del romanzo
UMORISMO
Persefone inoltre ha un umorismo innato che ho davvero apprezzato, soprattutto perché sembra inconsapevole di averlo:
“Non disse nulla, tuttavia: si riappropriò del suo atteggiamento da Inesorabile, anche se gli riusciva meno d’impatto in vestiti moderni, e fece segno con un pigro gesto della mano di far entrare il malvivente.
Ecco, a proposito del malvivente, Persefone non sapeva bene cosa aspettarsi. Una specie di ninja in tenuta da Diabolik probabilmente, con solo gli occhi scoperti e lo sguardo assassino.”
ADE
E per fortuna che Demetra aveva tanto temuto una sua seduzione… di tutti gli Dei che Persefone aveva incontrato, Ade sembrava l’unico non disposto a impalarsi qualsiasi cosa si muovesse.
Ed ecco qui il protagonista maschile, ovviamente è un figaccione alto, muscoloso, tormentato e tenebroso che farebbe girare la testa a chiunque ma, anche in questo caso, l’autrice è andata più a fondo. Ha creato un personaggio complesso, incoerente ma nel senso umano del termine, quindi realistico. Il profilo psicologico di Ade viene scandagliato a più livelli, grazie al potere dell’empatia che possiede la protagonista, rendendolo un personaggio al di fuori del solito stereotipo.
“No, niente di più sbagliato: il senso di superiorità che Ade provava nei confronti dei mortali era tale che non si sarebbe nemmeno beato delle loro urla, ammesso e non concesso che ne provasse anche il minimo interesse.
Perché no, Ade in generale non si beava della sofferenza, come Ares e gli Dei più caotici. Al contrario, la rifuggiva. Ecco perché aveva una camera che si affacciava sui Campi Elisi, ecco perché era di così cattivo umore all’idea di venire nel Tartaro. Ecco anche spiegato perché, durante le udienze, cercava di fare il possibile perché nulla di sentimentale emergesse: in fondo, nemmeno lui era immune alla componente umana, e ne era ben conscio.”
CATERINA
“Comunque non ci siamo presentati a dovere. Io sono Persefone, come ormai è ovvio. Dea della fioritura e della primavera. E questa è Caterina.”
“Dea del non dovrei essere qui.” Completò l’amica, ancora con sguardo perso.
Caterina è la migliore amica umana di Persefone, diciamo che rappresenta gli umani in questo mega party divino. A differenza di Persefone che cresce mano a mano nel romanzo, Caterina ha una personalità ben definita già da subito, e questo permette di creare un sacco di scene spassose.
Io ogni volta che Caterina apre bocca
ANUBI
“La battuta strappò una risata fragorosa ad Anubi, che alzò il muso in alto, facendo tintinnare tutta la chincaglieria che indossava. Poi si fece strada tra Ade e Persefone, senza alcuna grazia, per andare da quella mortale che lo faceva tanto ridere. Le cinse le spalle con un braccio, con l’evidente intenzione di tranquillizzarla, ma allo stesso tempo troppo espansivo.
“Mortale! Sei simpatica, lo sai?”
“Sì?”
La bionda Caterina aveva gli occhi spalancati e il sorriso confuso, mentre veniva sballottata dal fare espansivo di Anubi.”
Anubi è il mio personaggio preferito del romanzo, ho adorato come sia stato reso simpatico ed espansivo, quasi a voler fare riferimento alla sua natura “canina” per andare in contrasto con il suo ruolo di pesatore delle anime dell’oltretomba.
“E la profezia di Anubi stesso, quella sussurrata al suo orecchio presso Luxor, un giorno qualsiasi dell’anno 2020, aveva finito con l’avverarsi. Perché le aveva detto: “verrà il giorno in cui gli Dei pregheranno gli umani di pregarli, e allora tu sarai Dea e io schiavo.”
Io dopo aver letto questa frase
ANUBI E CATERINA
“Dici che può sentirci?” domandò Cate, eccitata come una fan accanita in presenza di una celebrità.
“Sono sicura che può sentirci.” Confermò Persefone.
“Ha un che di interessante. Ma forse non dovrei dirlo. Fa un po’ troppo furry.”
Appena lo disse, Anubi, lontano da loro almeno venti metri, voltò di scatto il muso appuntito. Le fissò con la testa inclinata un po’ di lato.
“Oh, merda! Maci sente davvero?” esclamò Cate, imbarazzata, coprendosi la bocca con la mano e abbassando lo sguardo
La romance tra questi due personaggi si può intuire sin da subito, e l’ho subito trovata interessante, soprattutto per la diversità così grande ed evidente da spingermi addirittura ad interrogarmi sull’effettiva fattibilità.
Il mio primo dubbio, in effetti, è stato come avrebbero fatto a scambiarsi effusioni… Fermi lì, lo so cosa state pensando e no, non ci stiamo addentrando in un territorio troppo sbarazzino per questa sede, perché l’autrice ha pensato anche alle questioni pratiche:
Eccomi dopo aver scoperto che c’è uno spin off su Anubi e Caterina
CITAZIONI ANNI 90
Era un ordine. Come già si è detto, a Persefone piaceva ricevere ordini solo per non rispettarli. E sapeva, nel profondo, che ad Ade piaceva darli per sentirsi disobbedito. Uno scambio alla pari.
“Non credo proprio che verrò lì, mio re. Non mi meriti.”
“Vieni qui.”
“Non è che se lo ripeti con sguardo più truce fai più effetto. Non sei un Pokémon.”
Persefone è cresciuta negli anni ’90, questo le ha permesso di inserire delle citazioni che mi hanno sorpreso, soprattutto perché del tutto improvvise e mi hanno molto divertita. In particolare questa:
E la cosa nuova di cui andava più fiera, una cosa che Ade da solo non avrebbe potuto concepire in un milione di anni, era Whipstaff.
Sì sì avete letto bene, solletica la memoria anche voi vero?
CONCLUSIONE
Un romanzo davvero interessante che vi terrà incollati alle pagine anche se non siete amanti del genere.
Io mentre vado a tuffarmi negli altri romanzi di Giulia Calligola