Quando ti guardavo, la mia vita aveva senso. Anche le cose brutte avevano senso, perché erano necessarie a renderti possibile. Sono davvero pochi i libri che mi hanno preso a calci come questo. Penso di aver pianto ogni sera che mi sono messa a leggerlo. Se dovessi descriverlo, penso che lo definirei come un “Viaggio… [Continua a leggere]
Parliamo di…
Parliamo di… “Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij
Io non so tacere quando in me è il cuore a parlare. Dostoevskij è sempre consolante. Leggere come se la passano i suoi personaggi ti rassicura che per te forse ancora c’è speranza, che ancora a certi livelli non sei arrivata. L’introspezione e le elucubrazioni mentali dei protagonisti sono uno dei punti forti dell’autore, e qui ne fa pieno sfoggio. In alcuni punti si raggiungono dei picchi talmente tragici nei pensieri, che quasi ti sembrano comici. In particolare questa frase mi ha quasi fatto ridere per la disperazione che ne traspare: Oggi è stata una… [Continua a leggere]
Parliamo di… “Mamma torna a casa” di Paul Hornschemeier
«Ha detto che si capiva che stava per piovere perché le foglie erano diventate bianche. Ma le foglie non diventano bianche» disse dolcemente. «Quello che vedi è il retro delle foglie, a causa del vento che accompagna la tempesta, tutto qua. Per spiegare le cose…la gente crea… [Continua a leggere]
Parliamo di… “Il giocatore” di Fyodor Dostoyevsky
“Proprio come se mi fossero ormai così cari quel sogno spaventoso e tutte le impressioni che esso ha lasciato dentro di me, che ho perfino paura di sfiorarlo con qualcosa di nuovo per timore che esso si dissolva in fumo. Ma dunque mi è davvero tanto caro tutto questo? Certo che mi è caro, e forse me ne ricorderò ancora tra quarant’anni…” Dostoevskij ha un modo di scrivere così avvolgente, da farti interessare alla vicenda anche quando l’argomento non ti ha mai appassionato minimamente. Sembra sempre di trovarsi a teatro, con… [Continua a leggere]
Parliamo di… “Su altri piani” di Ursula K. Le Guin
“È una storia triste e violenta, ma in un luogo così dolce e tranquillizzante come i Giardini di Lettura sembra non solo possibile, ma anche saggio aprire il proprio cuore alla follia, al dolore e al rimpianto.” L’autrice prende il concetto di “viaggiare con la mente” e lo rende reale, creando una vera e propria rete di… [Continua a leggere]
Parliamo di… “Storie che curano” di James Hillman
“L’anima è fatta delle sue stesse difese.” “Tema di questo libro è la base poetica della mente. Esso si muove infatti nello spazio intermedio fra psicoterapia e letteratura, fra l’arte di curare e l’arte di narrare. Sebbene a prima vista sembri diretto al terapeuta, è in modo più nascosto indirizzato allo scrittore” Questo libro ha due facce ben distinte, una indirizzata al terapeuta e una allo scrittore. Da quella di appartenenza si può imparare molto, dall’altra si può avere un buon arricchimento personale. Io l’ho letto dal punto di vista della scrittura,… [Continua a leggere]
Parliamo di… “Il mondo secondo Garp”di John Irving
“Il romanziere è un medico che cura solo casi disperati.” È un romanzo che richiede molta pazienza, perché nella prima metà del libro non si capisce dove l’autore voglia arrivare e il senso del romanzo; se tutti i dettagli, i fatti e i personaggi presentati siano importanti oppure no. Dopo la seconda metà, però, avviene la magia, tutto prende posto, si incastra perfettamente e capisci che anche il più piccolo dettaglio aveva il… [Continua a leggere]
Parliamo di… Kobane Calling di Zerocalcare
«Qui stanno facendo una cosa che in questo momento per me è tipo un faro per l’umanità. Che va aiutata, sostenuta. Perché se perdono loro, perdono tutti. Dopodiché questi mica stanno dicendo “Ao venite tutti a vivere qua che abbiamo trovato il paradiso terrestre”. Questi c’hanno un metodo. Una tensione a migliorare, che poi ognuno dovrebbe declinare dentro se stesso e nel suo contesto.» Trovo sconcertante il numero delle volte in cui Zerocalcare riesce a sorprendermi…. [Continua a leggere]
Parliamo di… “Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes
“Sappiamo che un mondo senza dolore è un mondo senza sentimento… ma un mondo senza sentimento è un mondo senza dolore.” Per quanto la storia sia molto personale, intensa e definita, questo è uno dei romanzi più soggettivi che io abbia mai letto. Questo perché ogni parere, dipende da ciò in cui crede il lettore, e ogni versione ha molti lati plausibili. Gli psichiatri dicono che si tratti di personalità multiple, il sistema giudiziario americano tratta Billy Milligan come un semplice criminale, e lo scrittore ci suggerisce addirittura una terza possibilità, sebbene non ne parli mai in modo esplicito,… [Continua a leggere]
Parliamo di… “Lo scrittore e l’altro” di Carlos Liscano
“È stato allora che ho capito, come a volte uno capisce, in un colpo solo, che ciò che io sarei voluto essere dipendeva unicamente da me stesso e da nessun altro. È stato il più importante atto di libertà che ho avuto in tutta la vita e non credo che ripeterò mai qualcosa di simile. È stata l’ironia di poter accedere alla libertà dello spirito in un luogo in cui per definizione non esiste nessuna libertà.” Riflessioni libere e continue sul significato dell’essere scrittore. L’autore… [Continua a leggere]